giovedì 28 aprile 2011

La frequenza occulta

Il potere fisico e metafisico dei suoni non è un mistero per nessuno: nè per gli scienziati, nè per gli esoteristi. Una frequenza sonora, in quanto dotata di caratteristiche capaci di produrre un effetto fisico, può intervenire sulla materia in varie sue forme. A seconda dell'intensità, una specifica frequenza (udibile o non udibile dall'orecchio umano) può anche provocare distruzione; da quella localizzata di un bicchiere o di un timpano, a quella più ampia di vaste superfici fino - teoricamente - ad intere porzioni di "qualcosa".... (zolle tettoniche? pianeti?)...
A prescindere dal suo aspetto composito e complesso, ovvero la musica, il suono ha un potenziale enorme che solo di recente la tecnologia ufficiale ha cominciato ad utilizzare per scopi precedentemente legati ad altri fenomeni e principi. Per recente intendo da quando l'elettronica è entrata a far parte integrante del progresso tecnologico con applicazioni d'uso diffuse: parlo ad esempio del sonar o del cavitatore sonico. In realtà l'uso del suono per determinare un qualche effetto applicativo lo si può considerare molto antico, ma sicuramente generato da sistemi meccanici.
Se poi pensiamo al fatto che buona parte della tecnologia resta confinata ad una nicchia accessibile a pochi, prima di diventare eventualmente di pubblico dominio, viene spontaneo chiedersi quali incredibili e/o letali esperimenti siano stati condotti con successo nel campo delle frequenze sonore. A proposito dell'ultimo sisma in Giappone (marzo 2011) sono trapelate inquietanti ipotesi circa l'uso di bombardamenti della ionosfera in grado di riflettere su specifiche aree tettoniche onde sonore, al fine di provocare terremoti. Basandosi su un principio fisico tutto sommato semplice, l'uso di basse frequenze al pari dell'uso di alte frequenze può effettivamente diventare un'arma distruttiva allucinante; creando su larga scala quello che quasi chiunque può sperimentare a casa propria con un bicchiere di cristallo.
Con la musica il discorso si fa più spinoso. Trattandosi di un insieme più o meno armonico di suoni, costruito secondo parametri di ritmo (intervalli temporali), intensità, assonanze e dissonanze, timbri differenti, la musica contiene in nuce un insieme di caratteristiche delle singole frequenze che a sua volta ha una sua identità potenziale. Questa identità non solo può influire fisicamente sulla materia, ma sugli esseri organici senzienti (animali, piante) determina svariate reazioni di tipo empatico, che interessano il sistema nervoso, il sistema endocrino e più in generale la sfera fisiologica individuale; con quello che possiamo definire l'effetto emotivo in grado di influenzare anche il comportamento, gli stati d'animo e via dicendo.
Dov'è che la musica assume in modo più significativo (e potente) le caratteristiche della frequenza sonora singola?... Quando riesce a sintetizzare in modo equilibrato e calibrato l'insieme dei potenziali delle singole frequenze che la compongono, aggiungendovi la forza - esponenziale - della caratteristica empatica di cui sopra.
A quel punto un breve brano musicale, che può constare anche solo di un accordo della durata di tre secondi, avrebbe una potenza applicativa enorme. Imprevedibile e incontrollabile, quasi certamente. O forse prevedibile, ma certo incontrollabile, visto che gli effetti combinati su un essere organico senziente influenzerebbero un sistema assai complesso ed instabile.
Detto fatto, chi fosse in grado di creare musica con queste caratteristiche avrebbe in mano qualcosa di assolutamente eccezionale.
E chi ci dice che non ci sia già qualcuno che ha acquisito esperienza in materia? Assodate oramai alcune verità - paranoie complottiste o meno - è molto probabile che il progresso in questo campo sia ad un punto abbastanza avanzato.
Vi segnalo un link interessante (anche se non esaustivo) e riprendiamo il discorso prossimamente.
http://www.youtube.com/watch?v=WVbQBstGpco

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