sabato 30 aprile 2011

Il Progetto Tanai

Intorno alla metà degli anni Ottanta sulle bacheche dell'Università di Genova - in particolare negli androni e fuori dalla aule delle facoltà di lettere, lingue, storia e filosofia - comparvero dei volantini gialli che menzionavano Il Progetto Tanai, alfine di attuare un reclutamento.
Sui volantini compariva un logo molto semplice e un numero telefonico di contatto; fisso ovviamente, visto che all'epoca non esistevano i cellulari odierni e anche internet era agli albori.
Cos'era il Progetto Tanai?
Da quel poco che all'epoca e successivamente trapelò grazie a coloro che avevano provato a prendere contatto, si evince che questa iniziativa era finalizzata a sessioni di sperimentazione, ovvero alla ricerca di soggetti che si mettessero volontariamente a disposizione di una serie di esperimenti basati sugli effetti dei suoni sulla psiche.


Circa la scientificità, l'ortodossia, la legalità di questo progetto nulla si sa. Così come è rimasto ignoto il committente ufficiale della ricerca. Di fatto, tuttavia, al numero indicato sui volantini qualcuno rispondeva, fornendo informazioni di massima sulle finalità del reclutamento. Conosco una persona che provò a chiamare e mi confermò che dopo una breve spiegazione introduttiva - peraltro vaga - proponevano un incontro.
Successivamente feci altre ricerche e risulta che nessun eventuale candidato tra coloro che accettarono l'incarico (se mai qualcuno accettò) abbia mai rilasciato dichiarazioni: del Progetto Tanai non restò praticamente traccia. Normalissimo in circostanze come questa, dove solitamente la riservatezza viene tutelata da molte firme e da impegni a non divulgare alcun dettaglio.
Però è anche vero che la Storia è piena di confidenti anonimi che hanno parlato, quando coinvolti in vicende di pubblico - e pruriginoso - interesse; specie quando le cose non sono andate bene o quando si è scoperto che valeva la pena esporsi un po'.
Il Progetto Tanai è un altro sporadico indizio che porta alla forte attenzione di alcune entità per l'universo dei suoni e le loro potenzialità applicate ai campi che riguardano la psiche: psicoterapia, manipolazione del comportamento, controllo mentale e via dicendo.
Chi ha informazioni attendibili sull'argomento specifico e volesse condividerle.... Grazie.

venerdì 29 aprile 2011

Uomini-Fantasma

Occultarsi alle masse per un individuo non è poi così difficile, tutto sommato. L'anonimato (e la conseguente fame di fama) è una delle caratteristiche salienti della società odierna.
Quando però l'individuo ha il privilegio di assumere una posizione di potere, decisionale, influente, l'occultamento di sè diventa più complicato. E considerando che alcune posizioni sociali sono pressochè conclamate perchè nella loro natura intrinseca, altre risultano comunque difficili da dissimulare. Bisogna che il soggetto in questione sia conscio di essere arrivato ad un livello tale da potersi permettere di vivere ed agire tra le masse mantenendo un profilo bassissimo, senza che ciò entri in conflitto con l'esercizio del suo potere.
E deve essere abile e capace, in ciò. Perchè orgoglio e vanità sono debolezze che tentano anche il più controllato degli uomini arrivati.
Quindi, essere uomini-fantasma è un privilegio di pochi, tra i pochi che nella vita conquistano una posizione autorevole.
Nell'era di internet la prova del nove per un uomo di potere che vuole testare la sua capacità di occultamento è diventata piuttosto rapida. Aldilà dell'ovvia scelta di non iscriversi ai social network e non frequentare i canali mediatici, gli basta verificare se il suo nome (o riferimenti anche vaghi ad esso) compare sui motori di ricerca. Che non è un dato così scontato come potrebbe sembrare. Difatti sono davvero pochissimi coloro che pur trovandosi in una posizione di grande potere riescono a permettersi di restare invisibili sul web.
Viceversa - operazione ancor più complicata e ardua - qualcuno può decidere di non occultare il proprio nome e la propria presenza restando tra i visibili e senza minimamente tradire il proprio ruolo e i propri legami col potere. Il cosiddetto profilo basso del Diavolo quando scende tra i mortali: nessuno deve accorgersi che stai arrivando.
Io sono certo che nel mondo, oggi, ci sono uomini di massimo potere ed influenza che vivono anonimi tra noi senza dare minimamente nell'occhio. Al punto che forse nemmeno coloro con cui hanno a che fare per le questioni di potere si accorgono chi sono realmente e come agiscono. 

giovedì 28 aprile 2011

La frequenza occulta

Il potere fisico e metafisico dei suoni non è un mistero per nessuno: nè per gli scienziati, nè per gli esoteristi. Una frequenza sonora, in quanto dotata di caratteristiche capaci di produrre un effetto fisico, può intervenire sulla materia in varie sue forme. A seconda dell'intensità, una specifica frequenza (udibile o non udibile dall'orecchio umano) può anche provocare distruzione; da quella localizzata di un bicchiere o di un timpano, a quella più ampia di vaste superfici fino - teoricamente - ad intere porzioni di "qualcosa".... (zolle tettoniche? pianeti?)...
A prescindere dal suo aspetto composito e complesso, ovvero la musica, il suono ha un potenziale enorme che solo di recente la tecnologia ufficiale ha cominciato ad utilizzare per scopi precedentemente legati ad altri fenomeni e principi. Per recente intendo da quando l'elettronica è entrata a far parte integrante del progresso tecnologico con applicazioni d'uso diffuse: parlo ad esempio del sonar o del cavitatore sonico. In realtà l'uso del suono per determinare un qualche effetto applicativo lo si può considerare molto antico, ma sicuramente generato da sistemi meccanici.
Se poi pensiamo al fatto che buona parte della tecnologia resta confinata ad una nicchia accessibile a pochi, prima di diventare eventualmente di pubblico dominio, viene spontaneo chiedersi quali incredibili e/o letali esperimenti siano stati condotti con successo nel campo delle frequenze sonore. A proposito dell'ultimo sisma in Giappone (marzo 2011) sono trapelate inquietanti ipotesi circa l'uso di bombardamenti della ionosfera in grado di riflettere su specifiche aree tettoniche onde sonore, al fine di provocare terremoti. Basandosi su un principio fisico tutto sommato semplice, l'uso di basse frequenze al pari dell'uso di alte frequenze può effettivamente diventare un'arma distruttiva allucinante; creando su larga scala quello che quasi chiunque può sperimentare a casa propria con un bicchiere di cristallo.
Con la musica il discorso si fa più spinoso. Trattandosi di un insieme più o meno armonico di suoni, costruito secondo parametri di ritmo (intervalli temporali), intensità, assonanze e dissonanze, timbri differenti, la musica contiene in nuce un insieme di caratteristiche delle singole frequenze che a sua volta ha una sua identità potenziale. Questa identità non solo può influire fisicamente sulla materia, ma sugli esseri organici senzienti (animali, piante) determina svariate reazioni di tipo empatico, che interessano il sistema nervoso, il sistema endocrino e più in generale la sfera fisiologica individuale; con quello che possiamo definire l'effetto emotivo in grado di influenzare anche il comportamento, gli stati d'animo e via dicendo.
Dov'è che la musica assume in modo più significativo (e potente) le caratteristiche della frequenza sonora singola?... Quando riesce a sintetizzare in modo equilibrato e calibrato l'insieme dei potenziali delle singole frequenze che la compongono, aggiungendovi la forza - esponenziale - della caratteristica empatica di cui sopra.
A quel punto un breve brano musicale, che può constare anche solo di un accordo della durata di tre secondi, avrebbe una potenza applicativa enorme. Imprevedibile e incontrollabile, quasi certamente. O forse prevedibile, ma certo incontrollabile, visto che gli effetti combinati su un essere organico senziente influenzerebbero un sistema assai complesso ed instabile.
Detto fatto, chi fosse in grado di creare musica con queste caratteristiche avrebbe in mano qualcosa di assolutamente eccezionale.
E chi ci dice che non ci sia già qualcuno che ha acquisito esperienza in materia? Assodate oramai alcune verità - paranoie complottiste o meno - è molto probabile che il progresso in questo campo sia ad un punto abbastanza avanzato.
Vi segnalo un link interessante (anche se non esaustivo) e riprendiamo il discorso prossimamente.
http://www.youtube.com/watch?v=WVbQBstGpco

mercoledì 27 aprile 2011

Enigmi temporali

Il libro "Cronodilatazione" redatto dal fantomatico Marchese Gregorio Alcesti, a lungo ritenuto un testo apocrifo anche dai pochi che ebbero la fortuna di toccarlo con mano, sarebbe in realtà una raccolta di trascrizioni da altri testi, corredata di commenti e annotazioni dell'Alcesti stesso. Il marchese avrebbe riassunto in un unico scritto le parti più interessanti della sua biblioteca, relativamente ad argomenti quali le distorsioni temporali e una serie di vecchi esperimenti chimico-meccanici per acquisire una percezione del tempo diversa da quella cosciente.
Nulla a che vedere col Cronovisore, pare, benchè qualcuno abbia ventilato che le conoscenze di Alcesti potrebbero averlo causalmente messo a contatto con dettagli riguardanti l'invenzione di Padre Ernetti. Negli anni '50 Gregorio Alcesti aveva presumibilmente una settantina d'anni e se è vero che morì ultra-ottantenne, come è vero che alcuni volumi in suo possesso facevano gola a molti, è plausibile che certi personaggi avessero contatti anche sporadici con lui.
Del resto "Cronodilatazione" affronta il tema dei viaggi nel tempo in modo trasversale e accoglie molte tesi accostandole in una sorta di unica enciclopedia saggistica. Non sarebbe da escludere che tra le molte annotazioni a margine ci fossero anche riferimenti al Cronovisore, perchè collegato a qualche teoria o intuizione più datata.
Di Alcesti cosa sappiamo?... Che non era un vero nobile: il titolo gli fu affibbiato convenzionalmente in quanto era andato a vivere in una villa (in Toscana) appartenuta ad un marchese; villa in cui aveva fortunosamente reperito alcuni libri preziosi divenuti poi parte della sua biblioteca.
Tutto è avvolto da una nube polverosa. Io stesso, affascinato da tutta questa storia, metto insieme i pezzi di notizie ascoltate o lette, prendendole per probabili (mai per certe) solo quando c'è possibilità di raffronto e confronto.
Di certo la figura di Gregorio Alcesti è in qualche modo legata ad ambienti che non avevano e non hanno alcun interesse a sbandierare nomi e fatti. In quegli stessi ambienti l'originale manoscritto sarebbe stato opportunamente occultato. Forse Alcesti era lo pseudonimo di qualche personaggio che voleva indagare e studiare senza dare troppo nell'occhio, per conto di qualcuno, costruendosi una vita credibile e sufficientemente rassicurante per gli sguardi indiscreti. 

martedì 26 aprile 2011

Squarciare il velo (?)

Ogni tentativo di squarciare il velo che avvolge l'Ordine degli Estinti non ha avuto l'esito sperato. E nella migliore delle ipotesi chi indagava ha avuto parziale conferma delle poche informazioni che da anni circolano a proposito di questa "loggia", senza peraltro riuscire a scovare nuovi indizi e tantomeno documentazioni.
Il protrarsi di questi insuccessi ha portato alla convinzione che l'Ordine degli Estinti (nato - sembra - con la denominazione Confraternita degli Estinti) sia un'invenzione o la mistificazione di un'entità meno eclatante, probabilmente già scomparsa da tempo.
Tuttavia, sull'Ordine si continua sporadicamente ad indagare e la curiosità è dura a morire. In effetti la presunta segretezza di questa "loggia" è tanto più giustificabile quanto più si pensa alla volontà dei suoi adepti di occultare ogni attività e notizia in merito. Quel poco che è trapelato, per l'appunto, sembrerebbe un falso depistante, se non il frutto della fantasia di qualche mitomane. Ci sono di mezzo riferimenti a contatti con culture anomale, elementi esoterici di spessore preoccupante, grafologie misteriose e molto altro. Il tutto appena accennato e sicuramente confutabile. Eppure...
Qualche anno fa, mi era giunta voce che stava per essere pubblicato e divulgato un opuscolo che conteneva una serie di articoli scritti da vari autori, una sorta di saggio riepilogativo di quanto era stato scoperto fino ad allora sull'Ordine degli Estinti. Però questo opuscolo non è mai stato realizzato, credo. Gli articoli, comunque, esisterebbero: di gente che ha messo nero su bianco le sue investigazioni ce n'è abbastanza per ricostruire in modo organico almeno una certa parte delle informazioni raccolte.
Io trovo sempre evasivo e dubbio il modo in cui l'argomento viene sfiorato. Anche sulla Rete - dove solitamente si sproloquia di qualsiasi cosa - ho reperito poco e nessuno pare aver voglia di immischiarsi.
Verrebbe da pensare che se l'Ordine è davvero così potente ed occulto come si dice, avrebbe anche i mezzi per evitare che su internet si calchi troppo la mano. Chi può dirlo... Il filtraggio e il controllo della Rete, relativamente a certi specifici nomi ed argomenti, è possibile.
In definitiva: l'Ordine degli Estinti continua a covare sotto la cenere e a suscitare interesse aldilà della grandi perplessità che lo circondano. Ad oggi non c'è controinformazione che sia riuscita a dire di più di quello che negli ultimi vent'anni è stato detto.
Continueremo ad occuparcene in questo blog, un giorno di questi.

sabato 23 aprile 2011

Più vedo, meno credo

Più vedo, meno credo. Come recita il ritornello di una canzone, forse poco conosciuta, ma carica di verità.
Nel mondo reale odierno - il mondo tangibile, sensibile - la manipolazione dei fatti nella loro forma visibile è tale che spesso riesce davvero difficile credere a ciò che si manifesta davanti a noi. Aldilà del fatto che ogni evento può risultare ambiguo o equivocabile a seconda del contesto, della personale disposizione d'animo, dell'angolatura da cui lo osserviamo, c'è poi una voluta determinazione a modificare i fatti quando vengono riportati. Ovvero filmati, fotografati, raccontati. Questa manipolazione induce gli individui e di conseguenza le masse a vedere le cose come non sono nella loro essenza, con correzioni anche importanti degli elementi e dei contesti.
Più vedo, meno credo. E' l'atteggiamento inevitabile in cui si pone chi ha ancora coscienza critica, chi conserva la capacità di dubitare e si interroga sulla reale essenza degli eventi.
E qui viene da dire che sta lentamente scomparendo il confine tra il vero e il falso, perchè sono sempre più numerosi i casi in cui l'interpretazione (manipolata e fortemente suffragata) dei fatti prevale sulla loro oggettiva forma.
Cosa resta, se non l'immaginazione, il sogno, la visione?....
A volte ho la sensazione che ci sia più realtà inconfutabile in una premonizione onirica che in un articolo di giornale.