mercoledì 3 agosto 2011

Cronovisore... e cronoauditore

Si sovrappongono le fonti informative e nella mia testa cerco di tirare le somme di un intricata riflessione su quanto discusso negli ultimi due mesi. Londra è stata foriera di nuovi spunti e notizie alquanto interessanti; ma nel frattempo ho gestito altri interlocutori che mi hanno dato aggiornamenti cospicui.
John, dalla terra di Albione, mi ha scritto qualche e-mail sottolineando che i cartigli di cui gli ho mostrato le foto sono sicuramente citati anche nei fascicoli di "Cronodilatazione" di Alcesti, benchè probabilmente non trascritti. Secondo lui questi cartigli fanno parte di un manoscritto più vasto redatto negli anni '40 o '50, che fa riferimento al non meglio specificato culto della dilatazione (??) praticato da una minoranza di membri della allora Confraternita degli Estinti, oggi Ordine degli Estinti.
Nebbia totale, per me. Dovrò approfondire e cercare tracce che già so vaghe e filamentose.
Peraltro, sempre a proposito di "Cronodilatazione", John scrive che Alcesti aveva trovato conferma sia dell'esistenza del cronovisore di Ernetti sia di un altro apparecchio con caratteristiche similari, ma differente dinamica, che poteva essere definito un cronoauditore.
Questo apparecchio sarebbe citato negli appunti di Alcesti e anche disegnato. Il suo funzionamento avrebbe consentito di captare segnali sonori provenienti dal passato e da altre dimensioni spaziali, con un rapporto di causa/effetto vicino a quello del cronovisore (che capterebbe tracce molecolari e frequenze luminose di cui l'ambiente resta pervaso) e la possibilità ovvia di registrare quando udibile dalla raccolta di frequenze - sonore - effettuata in un determinato ambito.
Incuriosito (per non dire intrigato) seguo anche questa pista. Il cronoauditore cade a fagiuolo con le mie ricerche sugli aspetti esoterici del suono e della musica.

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